PREVENZIONE CANNE FUMARIE
Gli incendi che nascono dai camini si possono divedere in due tipologie:
• INCENDI DA FULIGGINE: l’incendio nasce all’interno del camino, per combustione della fuliggine depositata sulla parete interna della canna fumaria.
• INCENDI ESTERNI DAL CAMINO PER SURRISCALDAMENTO: l’incendio nasce all’esterno del camino per surriscaldamento dei materiali combustibili vicino alla parete esterna del camino
stesso.
• SCARSA MANUTENZIONE. Le cause principali di questi incendi sono dovute alla scarsa manutenzione del camino (pulizia). Per questo motivo è importante eseguire il controllo dei fumi da personale competente e la pulizia obbligatoria in base alla legge e ai regolamenti comunali. La fuliggine è un ottimo combustibile e, grazie al notevole flusso d’aria, potrebbe causare una violenta combustione e molto calore. Dal camino escono violentemente le faville e le fiamme accompagnate da un fumo acre. Il calore prodotto arroventa la superficie interna e può far crepare le pareti della canna e i muri confinanti, col pericolo di estendere l’incendio ai mobili e alle travi del soffitto o del tetto e immobili adiacenti.
INADEGUATEZZA TECNICA. Un altro fattore di pericolo è costituito dall’inadeguatezza tecnica dei camini. Spesso si può assistere ad un sistema di costruzione affrettato e con isolamenti poco curati. Il problema non è il tubo d’acciaio o quanto previsto dalla legge ma il sistema di isolamento di certi passaggi della canna fumaria. Non a caso l’incendio non si limita più alla canna fumaria ma diventa incendio del tetto. Un errore molto frequente è quello di realizzare dei condotti fumari in acciaio inox privi di un’adeguata coibentazione e senza rispettare le distanze minime dagli elementi di fabbrica combustibile (legno, isolanti sintetici…).
Per evitare che la canna fumaria prenda fuoco bisogna:
• Togliere la fuliggine dalle pareti della canna fumaria ogni anno, prima di usarla nuovamente.
• Assicurarsi che il tiraggio dell’aria sia sufficiente, non ci siano ostacoli o intasamenti nella canna
fumaria
• Controllare la presenza di incrostazioni da fuliggine, osservando le aperture dei camini sul tetto
• Installare una valvola per la chiusura dell’aria
• Verificare che non vi siano crepe sulle pareti della canna, da cui
potrebbero uscire fumo e fiamme
• Bruciare legna secca e non bruciare cartone, carta, imballaggi: i pezzetti leggeri e infuocati volano su per la canna e fuori dal camino, portando il fuoco sul tetto.
In caso in cui la canna fumaria prenda fuoco ci sono alcune precauzioni da osservare:
• Non gettare acqua nel camino dall’alto; toccando le pareti arroventate le farebbe crepare all’istante; inoltre la pressione del vapore
acqueo prodotto la può indebolire o distruggere.
• Bagnare con poca acqua la legna o il combustibile presente nel caminetto/stufa in maniera tale da terminare la combustione in atto nell’apparecchio.
• Chiudere l’eventuale valvola di tiraggio dell’aria del camino
• Allontanare mobili e altri oggetti dai muri attigui alla canna fumaria
• D. Lgs. 3 aprile 2016, definisce le diverse biomasse combustibili
• Norma UNI 10683/2005 e la relativa integrazione del 2012 che regola l’installazione e controllo dei generatori di calore alimentati a
legna ed altri biocombustibili solidi per gli impianti termici.
• Norma UNI EN 13501-1, che regola l’evacuazione fumi per tali generatori.
Le canne fumarie per stufe a legna e pellet, secondo la normativa, devono scaricare a tetto, i materiali utilizzati devo essere di classe A1 e devono essere marcati CE.La normativa su canne fumarie vieta le canne fumarie collettive ed il convogliamento di altri apparecchi all’interno della canna fumaria. La canna fumaria deve essere sempre coibentata ed ispezionabile e deve permettere il recupero della fuliggine e della pulizia, deve avere adeguata tenuta al prodotto della combustione e delle condense; non deve attraversare locali compartimentali, con pericolo di incendio, nei quali sia vietata l’installazione di apparecchi di combustione o nei quali non sia possibile l’ispezione.
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